quaderno/Italiano/Manzoni/I Promessi Sposi.md
2025-03-17 19:13:29 +01:00

2.2 KiB

I promessi sposi è un romanzo storico scritto da Manzoni.

Il romanzo è ambientato nel 1600 e include appunto diverse informazioni storicamente veritiere.

I veri protagonisti in quest'opera sono dei poveri, che lui usa per proporre dei modelli al lettore, e come poveri, sono inventati. Il cardinale Borromeo ad esempio è arcivescovo di Milano in quegli anni, don Gonzalo ecc. Già Manzoni stesso dice che non sono mai stati presi in considerazione dalla storia.

Manzoni ricercò moltissime informazioni, tra cui ad esempio le citazioni delle gride, ovvero le emanazioni delle leggi, alcune recitate da Azzeccagarbugli.

Le invenzioni nel romanzo le crea realisticamente, e tutto deve essere plausibile o addirittura veritiero.

I Promessi Sposi è un Bildung-roman, romanzo educativo, dove i protagonisti solo al termine sono prendibili come esempio.


Manzoni presenta un modello di Renzo che lui stesso non condivide, e poi con il tempo smonta il modello. Renzo è rispettoso dei valori della religione, ma ha un carattere testardo ed impulsivo. Per i valori dell'epoca bisognava seguire l'autorità terrena (il re), e l'autorità ultraterrena (dio), mentre lui decide che può farsi giustizia da solo.

Le notti

Don Abbondio

E' la notte in cui decide cosa fare del matrimonio dei promessi dopo le minacce dei bravi, alla fine decide di guadagnare tempo con menzogne e pratiche fasulle.

L'innominato e Lucia

Lucia è rinchiusa nel castello dell'innominato, è spaventata e prega. Lucia non perde la speranza e rimane fedele, perciò Dio fa si che l'innominato si penta e si converta, liberandola e poi dandole un risarcimento come dono di nozze. L'innominato si converte, ma era talmente schifato dalla sua vita che ha quasi finito per suicidarsi durante la notte.

La notte di Renzo

Si ritrova in una foresta, sta scappando da Milano. E' spaventato dal bosco e dai rumori ed è confortato solo dal pensiero di Lucia ed Agnese e dalle sue preghiere.

La notte di Rodrigo

Rodrigo non si converte neanche alla fine. Torna a casa ubriaco e non capisce la sera di aver la peste, lo scopre il mattino seguente scoprendo un bubbone, e rimane poi nella paura della morte e del Lazzaretto.