Fin da piccolo osserva la realtà, analizzandola scientificamente e rappresentandola graficamente.
Il padre lo manderà da **Andrea del ==Verrocchio==**, dove apprende la tecnica della pittura, che secondo lui è l'unica arte che riesce a comunicare un sapere, infatti pensava alla pittura come l'arte più nobile e che poteva far capire più cose (per lui le altre arti erano meno suggestive per chi le vedeva).
Essendo gli ideali di Leonardo, diversi e distanti da quelli neoplatonici della corte dei Medici, Leonardo preferì cercare un nuovo posto e si fece invitare da **Ludovico Sforza**.
Ludovico però non è un grande mecenate e quindi nella lettera di presentazione Leonardo non cita il fatto di essere pittore, ma dice di occuparsi di **urbanistica**, essere un ingegnere e inventore, di **costruire strumenti musicali** e dice di essere uno **scienziato**.
In questo contesto sono stati ritrovati appunti di strade su più livelli, metropolitane, ponti e sottopassaggi. Essi però erano anacronistici.
Leonardo già durante la permanenza alla bottega del Verrocchio aveva già sviluppato il suo stile. Pensava che lo scopo dell'arte fosse **rappresentare la natura**. Prese e accettò i principi della **prospettiva brunelleschiana**, ma ci aggiunse delle sfumature, simulando **l'atmosfera**. Questa tecnica prende il nome di **==Prospettiva Aerea==**.
Le raccolte di tutti gli appunti sugli studi e sugli sperimenti, presi e accompagnati con moltissimi disegni, sono chiamati **codici**.
Leonardo, quando disegnava, analizzava scientificamente qualsiasi cosa. Le opere così diventavano lunghissime da realizzare, e spesso non venivano concluse.
## La fuga da Milano
Con l'invasione francese di Milano, lui tornò a Firenze (dopo la caduta dei Medici e dove salita la repubblica) dove gli venne chiesto di iniziare a fare una opera a Palazzo Vecchio.
Gli venne chiesto di realizzare un affresco. Leonardo non terminò mai l'affresco. Venne inoltre chiesto a Raffaello di realizzare un altro affresco adiacente, ma lui non iniziò neanche.
Andò a Roma, ma non venne chiamato perché non si fidavano di lui (i lavori a Roma dovevano essere finiti).
Venne poi chiamato dal re di Francia, che lo stimava molto, e lo fece vivere in un castello, dove nel 1519 morì.
Questa è una delle prime opere che Leonardo produce in solitaria, rappresenta l'annunciazione dall'arcangelo Gabriele a Maria.
Questo è situato in un ambiente contemporaneo, con molti elementi classici.
Gabriele è di profilo, mentre Maria è a 3/4.
Maria sembra spaventata.
Maria è vestita di blu, suo colore tradizionale.
Le ali dell'angelo sono realistiche, come tutti gli alberi. Però c'è il cipresso tra ciò, che è un albero molto comune in Toscana, ed ha un valore simbolico perché solitamente sono messi nei viali cimiteriali, come a ricordare cosa succederà a Gesù.
E' descritta così perché è disegnata vicino a una grotta.
Non sono presenti elementi architettonici.
C'è ovviamente Maria, e un altra figura angelica.
Il bambino abbracciato dalla figura angelica è Gesù, riconosciuto dalla posa delle mani in simbolo della benedizione. L'altro bambino è San Giovanni, che è il cugino, e che battezzerà Gesù.
Rappresenta anche l'espressività delle persone, chiamati **i moti dell'animo**.
Usa lo sfumato pittorico e la prospettiva aerea.
Questo quadro doveva rappresentare l'immacolata concezione, ovvero il fatto che Gesù è nato senza peccato originale. Non esistendo un iconografia per ciò, Leonardo propose Gesù, Maria, Giovanni Battista e un angelo come iconografia di ciò.
Quest'opera è di una veridicità. La figura è posta a 3/4, ma con la testa gira dall'altra parte come a fare gli affari suoi.
Quest'opera è molto realistica.
Posizione: La figura è posta a 3/4, ma con la testa gira dall'altra parte come a fare gli affari suoi.
L'ermellino è un simbolo di **scaltrezza** e **purezza**.
E' un opera di ritrattistica, i dettagli, lo sfondo scuro e l'olio su tela sono rifermenti all'arte fiamminga.
Questa potrebbe rappresentare Cecilia Gallerani \[...], **una delle amanti di Ludovico Sforza**. Difatti potrebbe essere proprio lui il committente visto che quest'ultimo era diventato cavaliere dell'ordine dell'ermellino.
Nella chiesa di Santa Maria delle Grazie Ludovico Sforza commissionò un dipinto a parete sul muro di divisione tra il refettorio e la cucina. Questo dipinto doveva rappresentare l'ultima cena.
Le persone rappresentate sono tutte posizionate attorno a un tavolo, si nota l'inquietudine data dall'annuncio del tradimento.
I simboli araldici situati nella parte superiore sono quelli di diversi ducati tra cui gli sforza.
Sulla tavola c'è tutto quello che serve, e la tovaglia rimanda direttamente al lino utilizzato al tempo.
Le parti nere sono ==arazzi==, persi nel tempo, a causa di esperimenti di Leonardo e a causa delle ristrutturazioni.
Vuole sperimentare una nuova tecnica, colorando a secco e poi fissando il colore con la fiamma.
L'opera non è ben conservata, infatti è stata utilizzata una tecnica nuova, diversa dall'affresco. Questa tecnica già dopo pochi anni, soprattutto grazie all'umidità dell'ambiente, ha iniziato a rovinarsi.