Questa satira al cugino, che ha chiesto come andava dopo aver "lasciato" il cardinale che andava in Ungheria per ordine del papa. Lui "si trasferì" al servizio del duca Alfonso I d'Este.
In questa satira il lettore viene invitato a riflettere *sul tempo*. Viene richiamato il concetto di *ozio* (classico), ovvero aver tempo non dedicato ad un "lavoro" (classicamente usato solo dai ceti alti, ozio faceva riferimento solo al tempo non dedicato alle cariche pubbliche).
La satira fa intuire anche lo stile di vita di Ariosto, ovvero l'*aurea mediocritas* (la preziosissima mediocrità).